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antonellaM.
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Accade spesso di sentire, quando una donna desidera intraprendere una gravidanza, che avere un gatto in casa può essere molto pericoloso. I consigli spesso vanno dalla semplice attenzione al gatto e alla sua lettiera alla più drastica soluzione di tenere l'animale altrove, almeno per il periodo della gravidanza. Sebbene sia vero che il gatto è l'animale che più di ogni altro può trasmettere all'uomo la toxoplasmosi, è pur vero che, con un po' di attenzione all'igiene, Micio può restare a vivere in casa senza creare problemi.
Cos'è
La toxoplasmosi è una malattia infettiva provocata da un protozoo, il toxoplasma gondii, e viene trasmessa all'uomo da determinati animali, primo fra tutti il gatto, ma anche da conigli e cani. Inoltre, il protozoo può anche essere trasmesso consumando carne cruda o ortaggi e verdure non lavate bene. Non è facile accorgersi della toxoplasmosi perché ha sintomi molto simili ad altre malattie infettive: ingrossamento dei linfonodi, febbre, mal di gola, stanchezza, dolori articolari. Per essere sicuri, si può effettuare un toxo-test, un esame dl sangue specificamente alla ricerca di eventuali anticorpi contro il toxoplasma gondii. Se sono presenti le immunoglobuline A e M, vuol dire che l'infezione è attiva (le prime compaiono infatti appena l'infezione ha avuto luogo, mentre le seconde resistono nell'organismo anche fino un anno dopo la guarigione); se ci sono solo le immunoglobuline M, invece, significa che si è guariti da poco; infine, se sono presenti le immunoglobuline G vuol dire che si è guariti completamente e si ha ora una immunità permanente.
In gravidanza
È in gravidanza che la toxoplasmosi si fa veramente pericolosa. Le possibilità di trasmissione al feto variano a seconda del trimestre di gravidanza, così come la sua pericolosità. Nel primo trimestre è di circa il 15%, ma le conseguenze sono sempre letali. Infatti, solitamente il passaggio del protozoo attraverso la placenta e la trasmissione dell'infezione al feto provoca l'aborto o la morte neonatale. In altri casi, invece, può provocare patologie oculari, come strabismo, atrofia del nervo ottico, infiammazione della retina; e ancora anemia, febbre, affezione neurologiche, come convulsioni o anomalie del cranio, polmonite, abbassamento delle piastrine, epatomegalia e splenomegalia. Nel secondo e terzo trimestre e durante il parto le percentuali di possibilità di trasmissione aumentano rispettivamente a 30%, 60% e 90%, ma i danni al feto sono tanto minori quanto più tardi si trasmette la malattia; tuttavia, spesso le conseguenze si presentano vari anni dopo: cecità, difficoltà nell'apprendimento, ritardo mentale. Se la toxoplasmosi si contrae alla nascita, solitamente la malattia si presenta in maniera asintomatica oppure, quando presenti, i sintomi sono quelli classici della toxoplasmosi ed il decorso è benigno.
È chiaro, quindi, che la donna incinta deve porre un'attenzione particolare ad evitare il contagio della toxoplasmosi. Potrà prevenire la trasmissione seguendo alcune norme igieniche fondamentali:
*se si ha un gatto in casa, evitare di occuparsi della sua lettiera oppure farlo solo utilizzando dei guanti;
*utilizzare dei guanti anche quando si fa giardinaggio, se si è appassionate;
*evitare di consumare insaccati (salame, bresaola, mortadella, prosciutto crudo, ecc.) e carne e verdura cruda;
*lavare con accuratezza ortaggi e verdure prima di consumarle;
*consumare soltanto carne e uova ben cotte e latte pastorizzato;
*tenere sempre sotto controllo (ogni 2-3 mesi circa) le immunoglobuline nel sangue.
È bene comunque rispettare sempre gli animali e, prima di prenderne in casa uno che sia un gatto, un cane o un coniglio, sarebbe opportuno riflettere sulla reale possibilità di curarlo e di dargli le dovute attenzioni. Abbandonare un animale non è mai una costrizione ma sempre una scelta, sbagliata e, fortunatamente da pochi giorni anche legalmente perseguibile.
fonte
ottima risposta.