Cavallucci marini, fine della favola

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  1. furettaemy
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    La specie si sta estinguendo:
    ecco i progetti per salvarli
    allevandoli negli acquari
    PAOLO MASTROLILLI
    INVIATO A NEW YORK
    Senza di loro il mare non sarebbe più lo stesso. I sogni dei bambini, le favole, il fascino di specie misteriose e singolari scomparirebbero in un colpo solo, lasciando un vuoto incolmabile nella realtà e nella fantasia. Eppure i cavallucci marini rischiano l’estinzione, vittime come sempre dell’incoscienza degli esseri umani. Perciò diversi acquari negli Stati Uniti hanno avviato programmi per allevarli, nella speranza di ripopolare i mari o quanto meno frenare la caccia.

    Secondo calcoli ancora approssimativi, ogni anno circa venti milioni di cavallucci vengono venduti in tutto il mondo. Fanno gola prima di tutto al mercato cinese della medicina tradizionale, dove vengono essiccati per improbabili trattamenti terapeutici, e poi ai collezionisti. Altri milioni di cavallucci sono vittime involontarie della pesca, in particolare di quella al gambero che si pratica trascinando le reti sul fondale, dove restano impigliati anche se non sono l’obiettivo delle battute. Poi ci sono quelli che muoiono a causa della distruzione del loro habitat, provocata dall’inquinamento e ancora dai pescherecci. Il risultato, secondo l’International Union for Conservation of Nature, è che almeno un quarto delle quarantacinque speci di cavallucci marini esistenti al mondo rischiano di sparire. Una corsa verso l’estinzione che si è accelerata negli ultimi anni, anche perché pochi finora si erano posti seriamente il problema di salvarli.

    Le cose forse stanno cambiando adesso, come ha raccontato il «Washington Post». Diversi acquari, negli Stati Uniti e nel resto del pianeta, si stanno mobilitando per allevare in cattività i cavallucci. Lo scopo è duplice: ripopolare i mari, oppure fornire un’alternativa alla vendita degli esemplari catturati nel loro ambiente naturale. Nessuna di queste soluzioni è ideale, perché gli interventi più efficaci naturalmente comincerebbero dall’impedire un presunto mercato medico basato soprattutto sulla superstizione, limitare la pesca, evitare la distruzione dei fondali e frenare anche la curiosità dei collezionisti. Questi fronti però sono duri da scalfire, e quindi nel frattempo i biologi marini cercano di costruire le alternative nelle loro vasche.

    Le strutture che si stanno mobilitando sono parecchie. Tra le altre, in Florida ci sono il Mote Marine Laboratory e il SeaWorld Parks & Entertainment di Orlando, in collaborazione con la University of Florida; in California il Birch Aquarium alla Scripps Institution of Oceanography di La Jolla; il Monterey Bay Aquarium e l’Aquarium of the Pacific di Long Beach; alcune istituzioni a Long Island e sulla costa atlantica, e la Zoological Society di Londra. Non è un lavoro facile, per le abitudini riproduttive dei cavallucci che vivono in coppia, per l’alimentazione e per la temperatura. E poi non è facile convincere i cinesi e i collezionisti a comprare animaletti allevati. L’alternativa, però, è vederli sparire per sempre dai mari del mondo.

    cavallucci02g

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  2. Iaga
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    Porca miseria, quanto facciamo schifo! Distruggiamo e POI cerchiamo di riparare qualcosa solo quando ormai fa acqua da tutte le parti...
    Speriamo che questo progetto (che è enorme, tra l'altro) sia in grado di risolvere un po' le cose!
     
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  3. .:Marì:.
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    Roviniamo sempre tutto...
    Speriamo che ci riescano!
     
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  4. luana68
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    Speriamo ci riescano,però forse era meglio pensarci prima...Certo i pescherecci non lo fanno di proposito però i cinesi che li esssicano per farne non so che farmaco o per venderli a collezionisti:(
     
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3 replies since 24/4/2012, 09:54   114 views
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