Frida Lifestyle Kennel

Selezione esclusiva del Cocker Spaniel Inglese di Silvia Bevilacqua

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  1. Ruthie
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    Innanzitutto grazie di aver accettato, vuoi dire al grande pubblico il tuo nome e parlarci un po di te?

    Grazie a te, è sempre un piacere parlare di cani e della propria passione. Mi chiamo Silvia Bevilacqua, siciliana di Palermo, classe 1985, l’amore per i cani è qualcosa che nutro da sempre, il mio primo cane è arrivato quando avevo 4 anni e mezzo ed ha diviso con me la sua vita per 13 anni e mezzo. La svolta con i Cocker Spaniel Inglesi è arrivata nel 2005, razza che oggi allevo con riconoscimento ENCI-FCI sotto il prefisso “Frida Lifestyle”.

    Come sei arrivata alla decisione di voler intraprendere quest'avventura dell'allevamento?

    Non c’è stato un momento particolare in cui abbia deciso di allevare; è stato ed è tutt’ora un continuo divenire … spesso su internet leggo persone chiedere: “come si apre un allevamento?”, o che dicono di voler allevare avendo magari appena avuto un approccio con la razza, trovo tutto ciò non appropriato, non credo assolutamente sia questo il punto di partenza. Ho sempre avuto cani, mi sono poi avvicinata a questa razza, è arrivato il mio primo Cocker, abbiamo iniziato insieme a vivere le prime emozioni sul ring, ho iniziato in un secondo momento a valutare, seguita da chi aveva più esperienza di me nel settore la prima cucciolata, ai tempi vista non come l’inizio di qualcosa, ma come semplice cucciolata mirata e comunque con un cane già prossimo ai 4 anni, quindi anche la prima cucciolata è arrivata solo dopo un determinato iter. Il resto è venuto un po’ per volta, la scelta deve essere sempre portata avanti con la testa, ma nasce dal cuore, è come una febbre incurabile, un amore folle, si viene conquistati e si vuol dare un seppur piccolo, proprio contributo, far parte di questo mondo, si cresce e la razza che è entrata nel cuore diventa parte di te. Nel mio affisso ho scelto la parola “Lifestyle”, perché non è un hobby, non è una passione, credo sia letteralmente, almeno per me lo è, uno stile di vita. Dalla prima cucciolata ho tenuto una bimba su cui ho investito tante aspettative, presentare un cane è sempre una bella esperienza, presentare un cane allevato da te ha un valore aggiunto; poi l’arrivo di un cane con una linea di sangue a cui ambivo da tempo ed una cosa tira l’altra, mi sono ritrovata ad intraprendere una strada . Penso che allevare si possa riassumere così, è un continuo intraprendere strade, vie, salite, discese … Io dico sempre che i cani devono essere il soggetto delle nostre passioni e mai divenirne l’oggetto, solo così si può operare bene e nel loro rispetto.

    Qual'è stato il tuo primissimo approccio con i cocker?

    Non mi sono mai vista con al guinzaglio un cane di taglia piccola, sono cresciuta con un incrocio tra pastore tedesco e cane da caccia, una femmina; dopo di lei sono arrivati uno smooth border collie e una meticcia, con il border collie ho iniziato a frequentare per un annetto un campo addestramento e pur prendendo parte da spettatrice alle esposizioni cinofile dalla più tenera età, l’essere più vicina alla cinofilia agonistica e ufficiale, ha fatto nascere in me la voglia di prenderne parte. La possibilità è arrivata al mio 20° compleanno, avendo avuto l’opportunità di prendere un 3° cane in casa come regalo, scegliendo il soggetto con cui iniziare a poter dilettarmi sui ring, oltre ad essere il mio cane personale (ovviamente anche di famiglia). Sapevo esattamente le caratteristiche che volevo, ma le cercavo sempre in razze di almeno 50cm al garrese! Poi anche parlando con l’educatore cinofilo del border, non so come venne fuori il Cocker Spaniel Inglese, razza che aveva già catturato la mia attenzione, da lì ho iniziato i dovuti approfondimenti, studi e sì, non avevo più alcun dubbio era un Cocker che volevo! Ovviamente quando si cerca un buon soggetto non si può aver fretta, quindi una volta determinata la razza era necessario individuare l’allevamento e la cucciolata che poteva interessarmi; il mio compleanno ricade nel mese di marzo, ma la mia Frida è arrivata il 28 agosto; devo dire essere stata anche fortunata perché a volte è necessario attendere molto di più per avere il soggetto “giusto”. Ho iniziato a vivere la razza con lei, un cane speciale, una vera lady, mi ha introdotto lei in questo mondo un po’ per volta.

    Cosa significa per te allevare?

    Credo di aver involontariamente risposto a questa domanda prima…io non amo dire che ho un allevamento, è come se questa parola mettesse dei muri, dei limiti, è così strettamente strutturale; preferisco dire che allevo. Un amico allevatore dice che allevare è un arte e l’allevatore è un artista…pensiero che condivido. Non credo di avere una mia definizione da poter usare, io allevo per me stessa, così come fanno o dovrebbero fare, coloro che allevano non per professione; nella concezione delle persone l’allevatore lo fa per “creare” il cucciolo dei loro sogni, per loro quello è il fine; ma non è così! L’Allevatore con la A maiuscola, quello che crede in ciò che fa, spinto dalla passione, fa le cucciolate per portare avanti un proprio progetto selettivo della razza, il cedere dei cuccioli è semmai un “mezzo” per poter continuare nel proprio operato. Per quanto mi riguarda non ho mai grandi numeri, giusto una o due cucciolate l’anno, la cessione dei piccoli avviene solo dopo aver selezionato accuratamente i candidati familiari , con i quali resto in contatto e per i quali sono sempre disponibile; altra concezione sbagliata è che pagando si può avere un cane e finisce tutto lì, niente di più lontano, se a me una persona non convince il cane non lo cedo; poi si può comunque sbagliare la valutazione sia in positivo che in negativo, ma almeno i presupposti iniziali devono esserci.

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    da sx: Rock N'Rose, Special Wild Dune Bord To Be Alive, Merveilleuse Idylle De Frida Lifestyle e Syrah Nerida Dream Princess



    Siete spesso definiti come persone che lucrano sui cuccioli ma chi realmente lucra sui cuccioli e perchè?

    Molta gente pensa che l’allevatore che magari richiede per un cucciolo una cifra comunque importante, sia uno speculatore, poi vanno dall’onesto di turno che vende loro un cucciolo quei 200€ in meno, perché ovviamente è una persona più a modo e non si rendono conto, se non in un secondo tempo, che hanno fatto proprio il gioco del lucratore. Quando si compra un cane da chi alleva, si paga la selezione; nella concezione di molti, la cucciolata è un momento isolato, si fa accoppiare maschio x con femmina y, si gestisce la cucciolata, si svezzano i cuccioli, si vendono e chiusa la parentesi … quindi non si spiegano come tutto ciò possa portare a determinate cifre; beh questa è la realtà delle cucciolate anche mirate ma del privato di turno, in cui chiusa la parentesi cucciolata si spengono i riflettori, ecco perché una buona cucciolata di un privato può aver costi leggermente inferiori; chi alleva invece gestisce un “meccanismo” che va avanti 365gg su 365gg, non ci sono feste, a volte non ci sono neanche le notti, si deve sempre tenere in considerazione che si ha a che fare non con delle cose ma con degli essere viventi, che non dovrebbero essere visti semplicemente come i “riproduttori”, ma come i propri cani. Quando ho iniziato a muovere i primi passi in questo campo, vedendo tante realtà intorno a me, mi sono sempre detta che nel momento in cui avessi smesso di vivere i miei cani a 360°, come pet prima di tutto, avrei dovuto smettere di allevare; non concepisco l’idea di aver cani senza viverli, di averli solo per “il fine”, non penso sia il massimo per loro, ma credo che anche il tutto assumerebbe in quel caso un valore diverso per me. Per riassumere il concetto, non vagare oltre, chi specula è quella figura, che può essere celata dietro i panni del privato di turno o dell’allevatore di turno, che vende cuccioli “originali”, come spesso si legge negli annunci, senza tuttavia far selezione. Un allevatore serio vende cani solo certificati, il pedigree non ha un costo che causa delle maggiorazioni sul prezzo come spesso si sente dire, il pedigree è l’unico mezzo che ha l’allevatore per certificare il proprio operato, quando si investe: tempo, denaro, aspettative in una cucciolata, non si butta tutto in mare; direi di diffidare da chi cede uno stesso soggetto con l’opzione “con e senza pedigree”, perché a parte che ci sono delle tempistiche per dichiarare i cuccioli, ma è primario interesse di chi alleva far si che quel cane abbia la sua carta di identità ed un nome alle spalle. L’allevatore serio ama che chi si avvicina alla razza faccia domande, non si tira indietro nel rispondere e a sua volta fa domande per vedere se il possibile futuro proprietario di uno dei suoi cuccioli, sia non solo un buon compagno di vita per un cane, ma una persona adatta a quella determinata razza. Un allevatore serio non cede mai cani prima del 60° giorno di vita, così come la stessa ENCI impone; perché compito dell’allevatore è anche seguire i cuccioli nella fase introduttiva dell’imprinting.

    Se dovessi descrivere i cocker con una frase... quale secondo te rispecchierebbe di più l'essenza di questo cane?

    Cox nel testo “The Gentleman’s Recreation”, in cui descriveva alcune attività sportive dell’epoca, siamo in pieno XVII sec, esalta le qualità dello spaniel come un cane di piccola stazza, forte, arrivo, con costituzione agile per agevolare l’attività venatoria, la coda sempre in movimento e le narici sempre all’erta pronte a scovare una possibile traccia, ma lo descrive anche come un cane particolarmente propenso nell’ascoltare il proprio padrone ed eseguirne gli ordini. Direi che questa descrizione è calzante anche per il nostro Cocker Spaniel Inglese; oggi assolutamente un cane eclettico, che nasce per le attività venatorie, ma che da buon compagno di vita, ci segue bene ed è ben portato per altre attività come quelle sportive o attività socialmente utili come la pet therapy. Ovviamente è sempre sottointeso che parliamo di Cocker ben selezionati.

    Il Cocker è un cane di taglia piccola ma molto energico, i tuoi cani sono impegnati o lo sono stati in qualche attività cinofila-espositiva?

    I miei cani sono costantemente impegnati in esposizioni cinofile ufficiali ENCI, alle quali partecipiamo con soddisfacenti risultati; l’esposizione non dovrebbe mai essere vista come una forma di esibizionismo, seppur una nota di esibizionismo è inutile negarlo c’è, ma come momento di confronto e riscontro del proprio operato da un punto di vista zootecnico. Fermo restando che l’allevatore deve essere primo critico e giudice dei propri cani. I Cocker come già detto sono predisposti anche per altre attività, una mia cucciola, ex cucciola, oggi ha 18 mesi, con la sua famiglia, si cimenta un po’ in agility e disc dog. Cerco di selezionare cani “dual purpose”, partendo dal presupposto che il Cocker è un cane funzionale, la sua “bellezza” deve essere finalizzata alla struttura per lo svolgimento dell’attività venatoria; amo che i miei cani mantengano un alto istinto venatorio, pur non essendo io appassionata e non amando la caccia intesa come attività umana. Il Cocker è un cane “attivo” più che energico, che ama condividere tempo di qualità con la sua famiglia a due zampe.

    Quanto consideri valide le esposizioni cinofile e perchè?

    Le esposizioni cinofile, ovviamente sottointeso quelle ufficiali, dovrebbero avere un ruolo zootecnico, non essere viste come fiere della vanità, ma come momento di riscontro del proprio operato davanti la figura dell’esperto giudice, questo dovrebbe essere il fine prima ancora dello “scontro”, o meglio confronto, con l’avversario di ring. Dovrebbero anche essere un momento per valutare possibili riproduttori da usare per i futuri accoppiamenti. Le esposizioni sono un mondo davvero vasto, entrano in gioco tanti altri fattori, per cui spesso perdono il ruolo originario; ma non per questo sono meno valide. Spesso è l’approccio che molti espositori hanno che è sbagliato, tutti siamo lì per vincere, inutile negarlo, tutti abbiamo quella vena di esibizionismo, ma spesso molti invece che prendere le “sconfitte” come sprone per migliorarsi , preferiscono puntare il dito contro questo e quello, facendo perdere la costruttività dell’evento. Come in tutte le cose, c’è il bene e c’è il male; io preferisco prendere ciò che di positivo c’è , condividere questi momenti con altri appassionati della sana cinofilia e approfittare specialmente se c’è la possibilità di poter aver il parere di un esperto giudice specialista per la razza, poi la classifica conta, ma il giorno dopo la relazione stilata ha un peso superiore.

    I cocker sono degli ausiliari alla caccia, e quindi selezionati per aiutare le persone in questo intento, quanto è importante per la razza mantenere questa caratteristica?

    Come detto, la bellezza del Cocker, è una bellezza funzionale … l’indole della razza non è una caratteristica ma l’essenza del Cocker stesso.

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    Nella Foto : Frida Lifestyle Arabesque aka "Camillo"



    Il Cocker ha l'obbligo della prova di lavoro, Cosa sono e come si svolgono?

    Il Cocker ha l’obbligo della prova di lavoro solo ed esclusivamente per il conseguimento del campionato italiano e internazionale di bellezza (oggi vi è anche il titolo internazionale di esposizione, che non necessità della prova di lavoro), oltre che per alcuni campionati esteri. Il mondo delle prove di lavoro, meriterebbe un approfondimento maggiore, accenno dicendo che ve ne sono di due tipi: con selvatico abbattuto (tipo A) e con riporto a freddo (tipo B).

    Come consideri il livello degli allevatori di Cocker in Italia?

    In Italia abbiamo un buon livello medio di selezione della razza con degli esempi di rilievo, gli Allevatori operano bene…c’è una gran facilità nel definirsi tali, che non credo sia proprio solo della nostra razza e quindi è necessario saper scindere le figure, ma quello è un altro discorso.

    I cuccioli sono indubbiamente degli esserini adorabili ma pianificare una cucciolata è così semplice come fanno credere tutti?

    Non credo ci sia cosa più complicata che pianificare una cucciolata, o meglio pianificarla quando sai cosa cercare non è poi così difficile, il difficile è il trovarsi di fronte alle conseguenze delle proprie scelte; la genetica non è una scienza esatta, allevare non è accoppiare due campioni o due bei cani, ma cercare di costruire, di compensare, trovare i soggetti “giusti”, usare linee di sangue “compatibili”; subentrano tutta una serie di varianti, per cui ogni volta è una scommessa con se stessi; ci vuole tanto studio, dedizione, pazienza certosina e anche un po’ di fortuna e di azzardo. Un continuo mettersi in gioco, una continua sfida con se stessi…ci sono anche tante delusioni, a volte una cucciolata si programma per anni e anni e poi sfuma in una bolla di sapone, ci vuol trovare la forza per metabolizzare e voltare pagina. Bisogna considerare poi che avendo a che fare con dei piccolini ha un grande ruolo l’emotività, non è tutto così sterile e asettico.

    Quanto sono importanti i test sui cani prima di metterli in riproduzione e perchè?

    La FCI (Federazione Cinologica Internazionale) nel documento relativo alle “Strategie Internazionali di Allevamento” dice al punto 2.1:
    “se c'è un test del DNA per una determinata malattia/funzionalità, l'allevamento prevede il dover testare per evitare l'accoppiamento di due carrier" e al punto 5: “"I risultati dei test del DNA per le patologie ereditarie dovrebbero essere usati in allevamento per evitare cani malati, non necessariamente per eradicare la malattia. I cani che mostrano di essere portatori (eterozigoti) per una patologia ereditaria recessiva dovrebbero essere accoppiati ad un cane che è comprovato non essere portatore dell'allele della stessa malattia". Oggi abbiamo una grande risorsa, o meglio abbiamo una risorsa in più : i test genetici, che ci permettono di fare accoppiamenti mirati affinché non nascano soggetti affetti potendo portare avanti linee di sangue storiche in sicurezza. Sono quindi dell’idea che tutti i soggetti da mettere in riproduzione debbano sempre essere testati per evitare accoppiamenti rischiosi. C’è tuttavia una serie di varianti e alcune patologie per cui non vi sono controlli, o comunque in fase di studio e di evoluzione continua, difficili da controllare. I test mostrano un lato della medaglia, per fare un esempio della PRA-prcd, abbiamo oggi il test genetico, ma il test in questione è solo per la mutazione “progressive rod-cone degeneration” dell’atrofia progressiva della retina, c’è una vasta gamma di patologie oculari non geneticamente verificabili ma controllabili attraverso visite specialistiche annue.

    Una parte molto difficile del tuo lavoro è trovare la persona giusta per il cane giusto. Immagino sia una fase delicata che ti dà molti pensieri. È sempre andato tutto bene con le nuove famiglie?

    Cercare nuove famiglie per i propri piccoli è una fase molto delicata, ci sono tante persone che fanno richieste, ma poi bisogna stare attenti a chi si ha di fronte, spesso ci sono anche tanti commercianti o pseudo allevatori che pur di “accaparrarsi” un cucciolo di una determinata linea di sangue si fingono quello che non sono; come dicevo prima molta gente pensa che il denaro possa comprare tutto, ma non è così. Facendo poche cucciolate (della cucciolata nata a marzo 2013 avevo solo 2 piccini da cedere) posso valutare con molto scrupolo chi ho di fronte, cerco persone consapevoli e motivate, consapevoli di quello che vuol dire avere un cane, sono solita porre sempre tutti gli aspetti negativi a priori per valutare se una persona è pronta o meno ad affrontare tutto ciò; motivate nell’avere un Cocker e nello specifico un mio cane, se vengono da me, è perché apprezzano il modo in cui mi pongo ed il mio operato. Inizialmente non è facile, perché il primo step è verbale, la gente vorrebbe subito vedere i cuccioli, come se fossimo un pet shop, ma io faccio una cernita già a priori. Qualsiasi scelta è opinabile; io cerco di tutelare i miei cani nel tempo, se cedo un cane ad una persona è perché comunque ha conquistato la mia fiducia, così come i miei cuccioli sono tutelati da contratto e non cedibili a terzi senza il mio eventuale benestare; allo stesso modo non cedo mai cani a grossisti, commercianti o intermediari; ma solo a persone che posso conoscere personalmente. Ovviamente si sbaglia…io ad oggi ho sbagliato due volte nel valutare le persone purtroppo. In uno di questi due casi un mio cucciolo dopo 3 mesi era stato già dato ad altri, da persone che apparentemente avevano tutte le carte in regola per essere una splendida famiglia, consapevoli della scelta fatta … ad ogni modo essendo come detto i miei cani tutelati e non essendo cedibili a terzi, ho recuperato il cucciolo che oggi vive felicemente con me e gli altri miei pelosi, quindi per lui un lieto fine, dopo comunque tanta sofferenza. Eccetto queste due parentesi, ho splendidi rapporti con tutti i familiari dei miei ragazzi, siamo in contatto ed sono belle le relazioni che grazie ai nostri amici a quattro zampe si sono venute a creare.

    Come gestisci le tipiche richieste della serie “Salve a quanto vende i cuccioli”?

    Ci arrivano tante e-mail in cui la richiesta è solo “quanto costa un cucciolo?”, idem al telefono; la gente contatta spesso senza neanche presentarsi, a volte mettono anche “anonimo” o “sconosciuto” nel cellulare prima di chiamare. Per quanto riguarda le e-mail dopo anni di perdere tempo rispondendo con cura, quando arrivano questo genere di richieste, le cestino direttamente … telefonicamente se c’è un “anonimo” non giustificato allora richiedo che mi si contatti con “un’identità”, non affiderei mai un mio cucciolo ad uno sconosciuto e non amo la non chiarezza , per il resto si cerca un contatto, giusto per infondere quel po’ di cultura cinofila, spesso è una lotta contro i mulini a vento, a volte si riesce almeno un po’ nell’intento.

    Sicuramente qualche cocker ti rimarrà o ti è rimasto nel cuore più di altri
    Se parliamo dei miei, tutti indistintamente, ognuno di loro è un mondo a sé, un proprio carattere, posso solo dire semplicemente che li amo. Un ricordo o una parola voglio spenderla per un Cocker che resterà sempre nel mio cuore, ed è la mia “Dune” (Special Wild Dune Born To Be Alive), scomparsa precocemente, un paio di mesi fa…un grande dolore! Due cani esteri, per me grandi rappresentanti della razza e dello standard sono: Ch Midnight Train vom Rauhen Holz (allevatrice Doris Junge, proprietaria Ann Sward) e WW Ch Doubtless Black Petrs (allevatrice Vesna Petrovic, proprietario Petr Studenik).

    Le domande scontate sono finite, ma non sarei professionale se non ti chiedessi se c'è qualcosa che vuoi aggiungere.

    Da appassionata della razza ci tengo ad essere un punto di riferimento, nel mio sito, compatibilmente con gli impegni cerco di tener viva anche una parte informativa, ma sono disponibile anche nel rispondere alle domande di chi vuole avvicinarsi al Cocker, indipendentemente dalla volontà di prendere un nostro bimbo.
    Approfitto dello spazio concessomi per due precisazioni.
    Spesso il nome della razza viene storpiato o comunque si sentono curiose varianti, vi sono solo due tipi di Cocker: Cocker Spaniel Inglese e Cocker Spaniel Americano; entrambi Cocker ed entrambi Spaniel, due razze con un’origine comune, due percorsi paralleli, due standard distinti e separati ed entrambe vantano una vasta gamma di colori.
    Vorrei inoltre smentire la leggenda metropolitana dei Cocker fulvi mordaci, negli anni ’70-’80, scoppiò il boom, tante richieste portarono alla riproduzione intensiva di cani, lontani dall’indole tipica della razza, si puntava alla quantità piuttosto che alla qualità, ovviamente parliamo di persone distanti dalla figura degli Allevatori; per questo alcuni soggetti mostravano peculiarità non conformi, come eccessiva nevrilità e mordacità. Fenomeno che si sta ripresentando oggi, dato che la razza sta tornando di moda, grazie alle cucciolate “fai da te”…il discorso del fulvo, è soltanto perché era ed è il colore più richiesto dalla moltitudine. Ma il Cocker ben selezionato, di qualsiasi colorazione, è un ottimo cane per la famiglia, per niente mordace, per niente nevrile e per niente aggressivo.

    Grazie della disponibilità! Scrivici i contatti del tuo allevamento e ti lasceremo in pace, promesso!

    Allevamento Frida Lifestyle – riconosciuto ENCI – FCI – di Silvia Bevilacqua, Palermo.
    Tel. 091507121 Cell.3470792833
    E-mail: [email protected] Sito: www.fridacocker.it
    Pagina FB: https://www.facebook.com/FridaLifestyleKennel

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  2. Ðemon
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    meraviglioso!
     
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    Interessantissimo, davvero!
     
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  4. StellaRoss
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    un'intervista davvero molto interessante
     
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  5. gili
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    veramente interessante
     
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