Bambini e eutanasia animali: i bambini capiscono il concetto di morte?

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  1. madìs »
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    I bambini hanno una consapevolezza estremamente vivida. Posto che come detto da Anaid, il concetto bambini è eccessivamente dilazionato su una fascia temporale che preved tanto gli infanti quanti i pre-adolescenti. Quindi è qualcosa di troppo diversificato per fare un riassunto spicciolo.
    Quando morì la ns prima gatta avevo cinque/sei anni: ricordo d'aver chiesto ingenuamente a mamma se quella nella cesta fosse sempre Bibì, perchè era fredda (feci il viaggio verso il posto dove seppellirla affianco a lei, sul seggiolone). Mamma mi disse di no e che Bibi era andata a fare compagnia al nonno (materno) in cielo. Lei era "sconvolta", io ho preso tutto con molta naturalezza e anche ripensandoci adesso, l'ho sicuramente presa meglio di tante morti successive. Stessa cosa dicasi per Vampy che fu addormentato quando avevo otto/nove anni. Mi dispiacque ma l'ottica era "meglio così che soffrire".
    Diverse gatte sono morte nel corso degli ultimi anni, gatte a cui mia cugina era affezionata e anche a lei a quattro anni, spiegammo il concetto che il gatto era andato a far compagnia alla zia in cielo. Un modo per spiegarle la dipartita fisica dell'animale, mentre per quella affettiva, semplicemente è qualcosa che rimane sempre con noi anche se appunto, manca il corpus fisico.

    Quindi sì, la consapevolezza ce l'hanno della "mancanza" e del "non ritorno" ma l'accettano spesso molto più serenamente dell'adulto entrato già in un'ottica di "egoismo" (in senso lato) che soffre per la mancanza fisica dell'animale/persona, spesso incapace di godersi il ricordo (come diceva Gibran, anche il ricordo è una forma di incontro).
     
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5 replies since 30/8/2014, 22:26   109 views
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