Le vaccinazioni del gatto

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    LA VACCINAZIONE DEL GATTO

    La vaccinazione è la chiave di successo per una vita lunga in buona salute per il nostro gatto. E' una forma di assicurazione che non risarcisce i danni già subiti ma addirittura li previene.

    Potrà anche capitare che qualche gatto non vaccinato non prenda nessuna malattia infettiva di cui abbiamo il vaccino, ma sicuramente sono molti, molti di più i gatti che se vaccinati non si sarebbero ammalati mettendo spesso a rischio la vita.

    Le vaccinazioni proteggono dalle malattie infettive perché stimolano il sistema immunitario a produrre gli anticorpi, che sono le uniche armi che possono far prevenire le malattie infettive.
    Non si deve credere che le vaccinazioni non siano necessarie ai gatti che vivono in casa, anzi in questi soggetti il sistema immunitario non venendo frequentemente stimolato rende questi soggetti maggiormente sensibili alle malattie infettive i cui agenti possono essere involontariamente veicolati da oggetti come le scarpe del padrone.

    Per mantenerli protetti i vaccini devono far parte di un protocollo, consigliato dal proprio veterinario, caratterizzato dalla scelta del vaccino e dagli intervalli dei richiami più opportuni.

    Se questi intervalli non vengono rispettati, dopo un po’ di tempo l’effetto protettivo delle precedenti somministrazioni risulterà quasi nullo.

    La variabilità del piano vaccinale non dipende solo dal personale parere del proprio veterinario che conosce la reale situazione epidemiologica (presenza e diffusione delle malattie in un certo ambiente) ma è resa necessaria dai frequenti aggiornamenti sulle conoscenze delle malattie e delle formulazione dei vaccini stessi. Quindi si può dire che il piano vaccinale dovrebbe essere predisposto per ogni singolo gatto.

    Prima di ogni trattamento vaccinale è importante sottoporre il nostro gatto ad una attenta visita clinica che determini lo stato di salute. Un soggetto che al momento della vaccinazione non in piena forma, non solo non produrrà una difesa immunitaria sufficiente a proteggerlo, ma potrebbe avere un peggioramento dello stato di salute da stress vaccinale.

    L'età ottimale per iniziare i trattamenti vaccinali è l'ottava-nona settimana di vita. Prima di tale data i cuccioli non sono recettivi alle malattie infettive e/o sono protetti dagli anticorpi che la mamma gli ha dato con i primi giorni di allattamento (colostro) il cui effetto, dura appunto fino all'ottava-nona settimana. Da ciò si deduce che una posticipazione può lasciare il cucciolo senza protezione mentre un anticipo può creare pericolose reazioni tra anticorpi materni ancora presenti e vaccino.

    La data precisa della prima vaccinazione deve essere scelta dal veterinario in base alle sue conoscenze dello stato immunitario del cucciolo e al suo stato di salute.

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    Le malattie verso le quali abbiamo la possibilità di proteggere il nostro gatto con la vaccinazione sono:

    PANLEUCOPENIA o GASTROENTERITE EMORRAGICA VIRALE DA PARVOVIRUS
    RINO-TRACHEITE INFETTIVA DA HERPESVIRUS e/o CALICIVIRUS
    CLAMIDIOSI
    RABBIA
    LEUCEMIA FELINA VIRALE - FeLV
    PERITONITE INFETTIVA FELINA – FIP


    PANLEUCOPENIA o INFEZIONE DA PARVOVIRUS FELINO

    I parvovirus sono piccoli virus capaci di permanere vitali nell'ambiente per molti mesi anche se il più delle volte il contagio avviene attraverso le feci contaminate appena deposte. Per queste caratteristiche di resistenza del virus si deve fare molta attenzione ad oggetti imbrattati di feci contaminate.

    La malattia ha i caratteri clinici di una gastro-enterite emorragica molto severa, spesso letale a carattere acuto, si presenta ed evolve in pochi giorni, con diarrea liquida, vomito debolezza e inappetenza totale. Colpisce prevalentemente gatti giovani, ma ha un'alta incidenza anche in soggetti adulti non vaccinati. Prima dei due mesi di età raramente i gatti contraggono questa infezione perché protetti dagli anticorpi dati dalla mamma con il colostro delle prime poppate. Questa protezione è temporanea, la durata varia in base allo stato immunitario della mamma (richiami vaccinali e contatto con il virus nell'ambiente). Purtroppo la difficoltà di stabilite lo stato immunitario della gatta rende difficile stabilire una data precisa per iniziare le vaccinazioni ma sicuramente il proprio veterinario saprà fare la scelta migliore che varierà da soggetto a soggetto.
    La protezione indotta dai vaccini felini contro questa malattia è da considerare molto buona tanto da evitare, quasi nel 100% dei soggetti vaccinati, sia l'infezione che la malattia clinica.

    LE INFEZIONI VIRALI DELLE PRIME VIE AEREE

    L'infezione virale delle prime vie aeree, detta anche rinotracheite virale felina, è causata da due differenti virus: l'herpesvirus felino tipo1 ed un calicivirus. Non tutte le patologie respiratorie sono causate da questi virus, ma solo il 10 - 20 % sono dovute da altre cause.

    Clinicamente è molto difficile distinguere queste due infezioni virali tra di loro e da un'altra patologia con sintomi congiuntivali e respiratori: la Clamidiosi.


    La trasmissione di questi virus avviene tramite le secrezioni oculari, nasali e la saliva dei gatti affetti. Il calicivirus può essere diffuso anche con le feci. Protetti da questi materiali organici, i virus possono essere veicolati facilmente da gatto a gatto o da ciotole o altri substrati contaminati raggiungendo anche i gatti che vivono in appartamento.

    La malattia, se non subentrano complicanze batteriche come le polmoniti, nei gatti adulti non è letale ma possono sviluppare forme congiutivali acute, con la presenza di gravi ulcere, o croniche (da herpesvirus) che si possono protrarre per molto tempo. Il calicivirus felino può produrre ulcerazioni su lingua e palato rendendo il soggetto inappetente e quindi più debole.

    I cuccioli, i soggetti debilitati e quelli che presentano forme complicate da germi possono sviluppare una sintomatologia molto grave, a volte mortale.

    Questa malattia colpisce prevalentemente i gatti giovani cha hanno più di 2 mesi di età. Prima delle 8 - 9 settimane raramente contraggono questa infezione perché protetti dagli anticorpi dati dalla mamma con il primo latte (colostro). La durata di questa temporanea protezione varia in base allo stato immunitario della mamma e quindi dalla regolarità dei richiami vaccinali fatti alla mamma gatta ma anche dal contatto occasionale con i virus che la stessa gatta può fare prima del parto. Da ciò si deduce che è molto difficile stabilire una data precisa da cui il cucciolo non è più protetto e quindi utile per iniziare le vaccinazioni.

    I sintomi di questa malattia sono sia respiratori che oculo-congiuntivali. I primi si manifestano con sternuti, tosse, scolo nasale e difficoltà respiratorie mentre agli occhi noteremo abbondante secreto purulento con un imponente reazione infiammatoria della congiuntiva. Se il secreto arriva a ad occludere tutto l'occhio spesso si possono formare gravi ulcere corneali che se non trattate tempestivamente possono portare alla perdita dell'occhio stesso.

    Le infezioni date dall'herpesvirus e dal calicivirus non sono trasmissibili all'uomo ma i germi di irruzione secondaria a livello dell'occhio possono essere causa di noiose congiuntiviti.

    LA CLAMIDIOSI

    Questa malattia è causata da un microrganismo, la Clamydia psittaci, che dal punto di vista biologico è a metà tra un grosso virus ed un batterio semplice. La trasmissione avviene con il contatto diretto (sternuti) poiché essendo "delicate", le clamidie permangono molto poco nell'ambiente.

    Colpisce le vie respiratorie e le mucose congiuntivali con una caratteristica: prima viene colpito un solo occhio e solo dopo alcuni giorni viene colpito l'altro. I sintomi respiratori non sono mai gravi, se si escludono le complicanze batteriche e si manifestano con sternuti, scoli nasali e congiuntivali.
    Per prevenire tale malattia esiste una vaccino che, anche non ha un'efficacia del 100%, permette il più delle volte, ai soggetti colpiti, di fare una malattia in forma lieve e di breve durata.

    Questa malattia fortunatamente non è molto frequente, (5 - 10% di tutte le infezioni respiratorie del gatto) ma purtroppo può essere trasmessa all'uomo dando non gravi ma noiose congiuntiviti monolaterali. A tal motivo si consiglia, se si ha in casa un gatto con una congiuntivite, mono o bilaterale, di consultare subito il proprio veterinario e di evitare di venire a contatto con il secreto oculo-nasale del gatto malato.

    LA RABBIA

    La rabbia è una malattia infettiva causata da un virus RNA che colpisce in prevalenza il sistema nervoso.
    Si trasmette prevalentemente attraverso il morso di animali infetti.
    La malattia si manifesta in diversi modi in relazione al ceppo virale, alla zona del morso, alle condizioni del morsicato e naturalmente al suo stato di immunizzazione (vaccinazione).
    Negli ultimi anni spesso tale malattia si manifesta con sintomi poco "plateali" dando solo un generico senso di malessere e di ottundimento del sistema nervoso.


    La vaccinazione o qualsiasi terapia è del tutto inefficace in gatti che hanno già sviluppato i segni clinici della malattia e ogni intervento in tali situazioni è da ritenersi ad altissimo rischio per la salute dell'uomo.
    Essendo la rabbia una grave malattia trasmissibile all'uomo, in tutti i casi in cui ci si trova di fronte a sintomi che possono far anche solo sospettare tale patologia, devono essere prontamente avvertite le autorità sanitarie della zona.

    La vaccinazione verso questa malattia da un'ottima protezione ed ormai da alcuni decenni è sicura essendo stati risolti alcuni problemi dati da occasionali reazioni vaccinali.
    La protezione data dai moderni vaccini va ben oltre i 12 mesi ma la frequenza dei richiami deve mantenere per legge tale frequenza.

    Si ricorda che le disposizioni di legge indicano che per l'espatrio, per le regioni d'Italia non indenni, per le isole e per le mostre è obbligatorio un certificato, redatto dal proprio medico veterinario, che attesta con precisione la data della vaccinazione, il dati del proprietario e del suo animale, il costruttore del vaccino ed il numero del lotto. Tale certificato ha valore 1 mese dopo la vaccinazione e per altri 11 mesi

    LA LEUCEMIA FELINA VIRALE - FeLV

    La leucemia felina è un tumore delle cellule del midollo osseo. L'agente di questa malattia è un virus della famiglia dei Retrovirus tra i quali c'è anche il virus responsabile della FIV. La trasmissione può avvenire da un gatto all'altro attraverso liquidi organici infetti come la saliva, il sangue e l'urina.
    La trasmissione non richiede un contatto diretto perchè il virus può restare attivo nell'ambiente anche per 1 mese se protetto da materiale organico. Veicolo di contagio possono essere anche ciotole, cucce o altro materiale infetto. Sul virus agiscono gran parte dei blandi disinfettanti compresa la candeggina.


    Alcuni gatti esposti al virus sviluppano una immunità protettiva che li proteggono dalla viremia e quindi dalla forma letale della malattia. Questi soggetti se colpiti da un'altra malattia o se sottoposti a terapia con farmaci che inibiscono il sistema immunitario (ad esempio i corticosteroidi) possono ripresentare i sintomi della malattia.
    Un gatto infetto dal virus della leucemia felina può anche vivere da molte settimane a molti mesi, ciò dipende dallo stato di salute del soggetto, dallo stadio della malattia al momento della diagnosi e dalle terapie.

    Tutti i soggetti infetti possono essere fonte di infezione per altri gatti che possono avere contatti diretti con loro.

    Questa patologia colpisce solo il gatto e non è mai stata dimostrata la trasmissione all'uomo o al cane.

    Nei gatti infetti il virus replica finché danneggia parte dei globuli bianchi (leucociti) del sangue che essendo deputate alla difesa dalle infezioni, rendono il gatto immunodepresso e quindi sensibile anche a banali infezioni che in altri soggetti sarebbero superate senza grosse difficoltà.

    Alcune volte il virus della leucemia felina è causa cancro dei leucociti causando la morte ancor prima di esporre il gatto ad infezioni per immunodepressione.

    Il virus può anche essere trasmesso ai cuccioli per via transplacentare o durante l'allattamento.

    LA FIP - PERITONITE INFETTIVA FELINA

    La FIP è una grave malattia, che colpisce solo il gatto, causata da un coronavirus. Molti altri virus appartenenti a questa famiglia sono capaci di infettare il gatto ma si tratta quasi sempre di patologie gastroenteriche non gravi.
    Il virus della FIP infetta alcuni globuli bianchi (linfociti) deputati alla difesa dell'organismo e proprio il tentativo di queste cellule di debellare l'infezione provoca una serie di reazioni che scatenano i sintomi della malattia.

    La FIP fortunatamente non ha un'alta incidenza colpendo prevalentemente soggetti che fanno vita libera con una età inferiore ai 2 anni o maggiore di 10.

    I gatti infetti eliminano i virus con la saliva e con le feci rendendo facile la contaminazione tra soggetti che vivono nello stesso ambiente. La contaminazione avviene per ingestione o inalazione del virus per contatto diretto o per contatto con materiale contaminato come ciotole, lettiere ecc.

    Il virus se protetto da materiale organico può sopravvivere nell'ambiente per settimane ma viene inattivato da tutti i comuni disinfettanti compresa la candeggina.

    Si pensa possa essere trasmessa attraverso il contatto oro-nasale con feci contaminate, le gatte possono trasmettere il virus ai cuccioli durante il periodo precedente allo svezzamento.


    DA Gatti&Cats

    Edited by ~Anaïd - 15/6/2010, 23:51
     
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  2. catclaw
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    complimenti, questo documento è davvero utile. il vaccino contro la FIP mi era sfiggito, non sapevo esistesse.

    aggiungo che molti vet sconsigliano i vaccini per gatti anziani che vivono in casa:essendo soggetti più deboli e non essendo esposti a rischi, farebbero più male che bene.
     
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1 replies since 15/10/2007, 14:56   7851 views
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