Braciole di cavallo made in Polonia

la Lav dice No

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    Con la provocatoria domanda “Sai da dove viene la carne che mangi?” la LAV ha presentato a Bari la nuova campagna stampa dedicata al trasporto di cavalli su lunga distanza.

    Realizzata nell’ambito della campagna informativa internazionale Handle with care (trattare con cura) sulle atrocità del trasporto di animali vivi destinati al macello, la campagna stampa sarà diffusa sui principali quotidiani pugliesi dal 13 al 21 dicembre, e intende porre l’attenzione sulle drammatiche condizioni in cui vengono trasportati migliaia di cavalli ogni anno, provenienti da Spagna e Est Europa. Con questa campagna stampa la LAV invita i cittadini pugliesi a firmare una petizione per dire basta al trasporto su lunga distanza dei cavalli.
    La Puglia rappresenta la Regione con il più alto consumo di carni equine in Italia: il 32% del consumo totale nazionale, contro il 14,3% della Lombardia, il 10,8% del Piemonte, il 9,2% dell’Emilia Romagna, il 7,6% del Veneto e il 5,5% del Lazio.

    Ma i consumatori italiani non sono informati circa l’esatta provenienza di questa carne: in particolare in Puglia, infatti, dove è richiesta carne di cavallo “fresca” acquistata esclusivamente presso il macellaio di fiducia, i consumatori sono convinti di comprare carne di cavalli “locali” cioè allevati in zone vicine al luogo di macellazione e comunque animali che non subiscono un gravissimo stress e spesso sofferenze lungo ilo trasporto al macello. In realtà i cavalli provengano da Lituania, Romania, Polonia e Spagna e per arrivare al mattatoio sono costretti a viaggiare anche per due o tre giorni.
    Sono 60.000 i cavalli vivi importati nel 2007, e già più di 31.000 da gennaio a luglio del 2008: dati che fanno dell’Italia il maggior importatore dell’Unione Europea. Con quasi 100.000 cavalli macellati nel 2007, inoltre, l’Italia detiene il negativo primato del più alto consumo europeo di carni equine, sebbene in forte flessione rispetto agli anni ’90 (260.000 cavalli macellati in Italia nel 1995). Questa flessione è determinata da un netto rifiuto di questa carne da parte delle giovani generazioni, condizione utile per porre fine progressivamente a questo consumo.
    Le drammatiche condizioni di trasporto dei cavalli destinati alla macellazione in Italia sono documentate nel video distribuito in Italia dalla LAV, le cui immagini mostrano il trattamento impietoso cui sono sottoposti questi animali: trasportati su camion per 36-46 ore, spesso senza riposo, senza cibo e acqua adeguati, a temperature che d’estate superano i 40° C, con gravi illegalità, documentate da alcune investigazioni, come la violazione del requisito (Regolamento (CE) N.1/2005) del trasporto dei cavalli in “stalli individuali”, per viaggi lunghi più di 8 ore.

    “I controlli hanno costantemente rivelato la sofferenza e la crudeltà del commercio di cavalli vivi destinati al macello, dal momento che la normativa comunitaria che prevede che i cavalli viaggino in box singoli e possano riposare, nonché avere cibo e acqua sufficienti, viene regolarmente ignorata” – dichiara Roberto Bennati, vicepresidente LAV.
    “Il trasporto di carni refrigerate è in corso da più di 125 anni, eppure ancora milioni di animali soffrono e muoiono ogni anno per essere trasportati su lunghe distanze, inutilmente, soltanto per essere macellati sul luogo d’arrivo e per un consumo di cui non vi è alcuna reale necessità - continua Bennati - Il trasporto su lunga distanza di animali vivi destinati alla macellazione è un grande business mondiale, malgrado gli evidenti e seri problemi di salute, di sicurezza e di qualità della carne che provoca. In qualsiasi momento del giorno ci sono più animali in viaggio, che persone.”

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  2. Dolce_Piparella
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    è vergognoso!!
     
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    Il consumatore responsabile ha il dovere di informarsi sempre da dove arriva la carne che mangia.
     
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2 replies since 14/12/2008, 14:19   168 views
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