Pet therapy nelle biblioteche torinesi per i bambini in difficoltà

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  1. StellaRoss
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    Pet therapy nelle biblioteche torinesi per i bambini in difficoltà
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    Si chiama «La fortuna di leggere con il cane» il nuovo progetto di pet therapy pensato per i bambini disabili, down, autistici e in generale per tutti i bimbi torinesi. Ad idearlo è stato il gruppo «LuckyLeo», composto da un’equipe di educatrici, veterinari, comportamentalisti e pediatri della città di Torino e provincia. In cosa consiste? In alcune biblioteche, come quella di Alpignano, e librerie, come la Torre di Abele di via Pietro Micca, le educatrici leggono per un’ora ad alta voce favole e racconti ai piccoli. Accanto a loro c’è un cane - che per il momento è Lucky, un incrocio tra un labrador e un golden retriver ma presto nella squadra ne entreranno altri - che si lascia accarezzare dai bambini, interagisce dolcemente e gioca insieme a loro.

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    Il caso
    Una volta, per esempio, è riuscito a far superare un po’ la paura dei quattro zampe ad un bimbo, semplicemente invitandolo a giocare. Un’altra volta Lucky, mettendo la zampa sul braccio di Marco, 7 anni, è riuscito a calmare la sua agitazione per un po’, lasciando la mamma a bocca aperta. Il progetto è dedicato ai bambini dai 2 mesi ai 10 anni, e anche i genitori sono invitati a partecipare, «Perché la pet therapy migliora il rapporto tra i figli e i genitori», dice Teresa Albergo, educatrice ed ideatrice della «Fortuna di leggere con un cane».

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    Il primo
    L’idea le è nata vedendo lo speciale rapporto che si era creato tra Lucky, il suo incrocio labrador, e il nipote Leonardo di due anni: «Così ho pensato di utilizzare questa stessa bellezza per aiutare i bambini più sfortunati - prosegue Teresa Albergo -. Il nostro gruppo, unendo i benefici della lettura ad alta voce a quelli della pet therapy, ha già ottenuto grandi risultati: i piccoli sono più concentrati, attenti e rilassati. Stimolano l’immaginazione ed il pensiero, e per quelli più piccoli è un’occasione importantissima per la loro alfabetizzazione». E aggiunge: «I partecipanti instaurano un rapporto complice con il cane, e migliorano anche quello familiare». Da alcune settimane nel team è entrato Nerino, un gatto nero: «Perché la pet therapy funziona moltissimo anche con i felini». Ed è probabile che in futuro a loro si aggiungerà pure un coniglio.


    Cristina Insalaco per lazampa.it
     
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    Bella idea, si dovrebbe fare spesso nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo, istituti per disabili ecc.
    Ho assistito in prima persona a questa terapia e vi posso dire che funziona alla grande. L'amore disinteressato che sanno donare gli animali è unico.
     
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1 replies since 29/10/2015, 11:58   83 views
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