Cani e Cronaca nera... o grigia...

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  1. scrazy
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    oramai queste notizie nemmeno le leggo più..
     
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    davvero, ma ci tenevo a sottolineare la prima frase dell'articolo:

    Ancora una giovanissima vittima della ferocia dei cani
    cioè... ma dai!!!
    e poi il sapiente mi parla di bulldog tedeschi... saranno nati in germania, infatti anche il mio max è di Montebelluna... è un boxer montebellunese...
     
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  3. scrazy
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    ma infatti...queste notizione sarebbe bene ignorarle..almeno se vedono che non fanno più clamore, magari smettono d'inventare...
     
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  4. TheSimpson
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    Posso dire la mia??? Allora, stupri, rapine con massacri di botte, persone massacrate per 100 €, ormai sono notizie all'ordine del giorno, più di una al giorno. E ogni volta penso " se avessero avuto un rott o un pitbull o un altro cane col cazz che questi stronzi bastardi fottuti di tossici e criminali avrebbero potuto agire". Questo non vuol dire che sono contenta quando un cane morda un bambino, ma allora le autorità si dessero da fare ad arrestare e PUNIRE i criminali violenti, invece di fare indulti e indultini. Io quando avrò una casa mia, oltre al boxer, vorrò un cane da guardia DOC, addestrato e che dorme IN CASA, e se sbranasse uno di questi schifosi ne sarei ben felice. Farò di tutto perchè capisca che i bambini non si toccano, ma cavoli, neanche io e la mia famiglia deve essere "toccata" da questa gentaccia che ammazza e violenta per rubarti in casa.
     
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  5. scrazy
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    ti dirò...la penso allo stesso modo anch'io;
    ma la cosa assurda sai qual'è? che, a meno che non sia cambiata, per legge nel caso il tuo cane sbranasse uno di questi individui che si è introdotto nella tua proprietà, sei colpevole d'omicidio..o qualcosa di simile..ora non ricordo bene...
    ad ogni modo, a passarci sei sempre tu e il tuo cane, pure dentro casa tua!

    sempre cge nel frattempo non ci siano stati cambiamenti; ma fino a qualche anno fa era così.
     
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    la cosa è controversa...
    la presenza del cane deve essere opportunamente segnalata con cartelli di facile interpretazione (??).
    la recinzione deve essere abbastanza alta da tenere lontani malintenzionati ed impedire al cane stesso di scavalcarla.
    sinceramente ho crecato dappertutto una normativa scritta o roba simile, ma non ne sono venuta a capo.
    spesso giuridicamente il cane viene considerato arma impropria, ma se attacca il malintenzionato per difendere il padrone, non ci dovrebbero essere conseguenze
     
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  7. scrazy
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    ho trovato questo..perfetto!
    forse qualcosa è cambiata...in meglio!


    Il cartello «Attenti al cane» tutela sempre il proprietario. Chi entra in un'abitazione senza chiedere il permesso al padrone di casa, dunque, deve essere consapevole di farlo «a proprio rischio e pericolo». E se viene aggredito dall'animale, non potrà chiedere il risarcimento ai padroni, lamentando il fatto che non fosse legato. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, liberando da eventuali responsabilità i proprietari di cani «anche di grossa taglia», che aggrediscono chi entra senza avvertire preventivamente, se con un «comportamento adeguato» avvertono del pericolo con il cartello. La quarta sezione penale ha respinto il ricorso della Procura generale di Roma, che si era opposta all'assoluzione accordata dalla Corte d'Appello ai padroni di un mastino napoletano che aveva aggredito una vicina di casa. La donna era entrata dal cancello (su cui c'era il cartello), senza chiedere il permesso ai proprietari.
    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=111322
     
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  8. TheSimpson
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    io fuori casa mia (che non ha giardino o terreno) ho messo un cartello che dice "attenzione, area protetta da cani addestrati alla guardia". La gente quando suona si tiene a debita distanza!!!!
     
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    io avevo un attenti al cane con la foto di un boxer e accanto un divieto di accesso.
    adesso me ne farò fare un altro di metallo, con le foto dei miei e la scritta PERICOLO, o comunque una roba del genere.
    voglio che sia chiara anche per romeni e company...
    ho sentito che in una causa legale un rom ha contestato che il cartello non era chiaro perchè scritto solo in italiano; quindi credo mi limiterò a simboli universalmente riconosciuti
     
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  10. scrazy
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    devono essere sempre ben visibili, ad agni lato della recinzione...

    io l'ho messo in terrazzo :lol:
     
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    di lati sulla strada ne ho uno solo, ma ne metterò 3...
    2 accanto ai cancelli ed uno al centro
     
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    Tenere il proprio cane legato alla catena agganciata a un palo con la scritta” attenti al cane” non salva i titolari di un locale aperto al pubblico, proprietari dell’animale, dalla condanna penale e dal risarcimento danni nel caso in cui l’animale azzanni chi gli passa troppo vicino.
    Lo stabilisce la Corte di Cassazione con la sentenza 47354, invitando i proprietari di cani aggressivi a mettere il cartello”attenti al cane” all’ingresso del locale e non a ridosso dell’animale. Altrimenti i clienti non possono usare le necessarie precauzioni. Con questa decisione la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di marito e moglie, padroni di un pastore bergamasco e gestori di un locale pubblico in Alto Adige, che avevano promosso un ricorso contro il provvedimento s’appello che li multava per 200 euro per lesioni colpose gravi ai danni causati a una bambina morsa dal loro cane. Per la Cassazione i gestori-proprietari sono responsabili nella misura del 60% essendo il 40% a carico dei genitori che non avevano ben vigilato sul minore.

    (Tratto da Il Sole 24 Ore)


     
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  13. TheSimpson
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    CITAZIONE (*AnYanKa* @ 25/9/2007, 16:11)
    Tenere il proprio cane legato alla catena agganciata a un palo con la scritta” attenti al cane” non salva i titolari di un locale aperto al pubblico, proprietari dell’animale, dalla condanna penale e dal risarcimento danni nel caso in cui l’animale azzanni chi gli passa troppo vicino.

    bè, oddio, avere un locale pubblico, con cane mordace che morde chiunque passi vicino non è tanto paragonabile a chi se ne sta a casa sua e viene visitato da ladri & c! Io poi se avessi un locale pubblico terrei il cane dentro, non fuori legato! E se venisse un cliente con cane????? Che fanno, si scannano?
     
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  14. scrazy
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    CITAZIONE (TheSimpson @ 25/9/2007, 20:17)
    CITAZIONE (*AnYanKa* @ 25/9/2007, 16:11)
    Tenere il proprio cane legato alla catena agganciata a un palo con la scritta” attenti al cane” non salva i titolari di un locale aperto al pubblico, proprietari dell’animale, dalla condanna penale e dal risarcimento danni nel caso in cui l’animale azzanni chi gli passa troppo vicino.

    bè, oddio, avere un locale pubblico, con cane mordace che morde chiunque passi vicino non è tanto paragonabile a chi se ne sta a casa sua e viene visitato da ladri & c! Io poi se avessi un locale pubblico terrei il cane dentro, non fuori legato! E se venisse un cliente con cane????? Che fanno, si scannano?

    in effetti... :huh:
     
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  15. ban
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    Muta di cani aggredisce un bambino in via Kennedy

    Pignataro – Solo l’intervento di una insegnante che si stava recando al lavoro, intervenuta per aiutare il bambino in difficoltà, ha impedito che il piccolo potesse essere morso dai randagi.

    La voce della maestra - G. R. – che ci ha raccontato l’episodio al telefono una mezz’ora dopo che questo è accaduto, è ancora tremante per lo spavento e la tensione accumulata.

    “Mi stavo recando al lavoro in auto – ci racconta G. R. – quando, nell’ultimo tratto di via Kennedy, ho visto un bambino, credo avesse tra i sette e gli otto anni, rincorso da una muta di cani. Più di una dozzina di randagi, quasi tutti bianchi, che solitamente si trovano nei pressi dell’incrocio di via Kennedy con via Rabin. Il bambino correva spaventato, piangendo, ed i cani lo rincorrevano.

    Ho fatto inversione con l’auto raggiungendo i cani, allontanandoli spaventandoli a mia volta col clacson ed ostacolando la loro corsa con l’automobile.

    Quando i cani sono scappati – prosegue l’insegnante – sono scesa dall’auto ed ho fatto riparare il piccolo dietro il cancello di una delle cooperative lungo via Kennedy. Alla scena ha assistito un commerciante che vive nella cooperativa che mi ha aiutato nel soccorrere il bambino spaventatissimo da questo episodio.

    Col commerciante ho scambiato due chiacchiere prima di lasciare il piccolo che stava recandosi a scuola. Da questi ho appreso che non è la prima volta che questi fenomeni si verificano lungo via Kennedy (e nella discarica alle spalle delel cooperative di via Rabin - vedi foto allegata - n.d.r.)e che il fatto è stato più volte rappresentato a Vigili, Carabinieri ed Amministratori, senza che venisse trovata una soluzione. Quei cani sono pericolosi ance per un adulto.

    Mi auguro – conclude G. R. – che venga trovata al più presto una soluzione che garantisca l’incolumità dei cani e delle persone.”.

    Fin qui le parole della persona che ci ha segnalato l’accaduto. Da parte nostra la piena condivisione delle speranze manifestate dalla donna, pur se non ci sentiremmo di biasimare un genitore che assistendo ad un simile fatto, pensasse ad una soluzione cruenta verso gli incolpevoli cani, che andrebbero messi in condizione di non rappresentare un pericolo così grave.

    Ovviamente la nostra è una provocazione perché chi di dovere si adoperi per evitare che episodi simili, o peggiori di questi, abbiano a ripetersi.

    http://www.comunedipignataro.it/modules.ph...order=0&thold=0
    Se il boss lotta col pit bull


    Finora li facevano combattere fra loro dopo lunghi periodi di allenamento e maltrattamenti. Ora capita che siano i mafiosi stessi a lottare con i cani per affermare il proprio predominio. È accaduto in Puglia, dove il boss Eugenio Palermiti si fece chiudere in una gabbia e affrontò a mani nude un pit bull mentre dall'esterno uomini armati lo acclamavano, ma al tempo stesso lo sorvegliavano per evitare che il cane prendesse il sopravvento. Questi particolari emergono dall'operazione con la quale ieri i carabinieri del reparto operativo di Bari hanno arrestato i presunti vertici del clan mafioso Palermiti. Il particolare della lotta con il pitbull, assieme a tutti gli altri elementi raccolti nel corso dell'inchiesta, fa emergere l'elevato livello camorristico di Palermiti, che da ex luogotenente del boss del rione Japigia di Bari “Savinuccio” Parisi, si è messo da tempo in proprio e controlla ora in assoluta autonomia i traffici illeciti nei Comuni di Cellammare, Casamassima, Triggiano, Noicattaro e Acquaviva delle Fonti, nell'hinterland a sud di Bari.

    La lotta dell'uomo contro il pit bull ancora non era annoverata nella galleria degli orrori delle zoomafie. Finora si sapeva di cani rubati, addestrati per diventare killer, “segnare” il territorio, affermare il dominio sociale, vincere alle scommesse clandestine, o per estorsione. Come denuncia la Lav nel capitolo del suo dissier dedicati ai “cinocrimini” i molossi e i cani da combattimento costituiscono uno status symbol negli ambienti sociali marginali, per la gente di strada e per i boss. Gli stessi briganti si facevano fotografare con i cani di razza pià aggressiva. Poi ci sono i combattimenti, sulle spiagge o in aperta campagna, dove vengono allestiti veri e propri ring che attirano decine di persone che scommettono o a loro modo si sentono parte di una comunità. È un’altra modalità per i clan di esercitare il controllo del territorio.

    I cani hanno anche la funzione di avvicinare le giovani leve. Alcuni collaboratori di giustizia hanno rivelato che spesso ai bambini viene affidata la cura dei cani dei boss o per allevare cani da combattimento: è il primo grado di coinvolgimento nella gerarchia degli affiliati. Poi ci sono le intimidazioni: i cani vengono usati per spaventare le vittime del racket o per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine, come fanno gli spacciatori. Anche i cani delle vittime di estorsione sono presi di mira dai mafiosi: spesso vengono uccisi come avvertimento. A Libero Grassi, l’imprenditore catanese assassinato il 29 agosto 1991 per aver resistito alle pressioni mafiose, rapirono Dick, il cane che teneva nella sua azienda, e glielo fecero trovare in fin di vita.

    Cani maltrattati, nei guai il rapper Dmx

    Tre animali trovati sepolti nel giardino dell'abitazione, altri 12 pitbull presi in consegna dallo sceriffo della Contea di Maricopa

    PHOENIX (Arizona, Usa) - Un altro protagonista dello showbiz americano, il rapper Dmx, è chiamato in causa per episodi di maltrattamenti di animali. Nel giardino di una delle sue abitazioni erano stati trovati due cani sepolti, sui corpi dei quali sono state riscontrate numerose ferite. Uno dei due animali presentava diversi segni di profondi morsi, mentre l'altro ha riportato prima della morte un forte trauma addominale. Tuttavia, come ha spiegato Joe Arpaio, scheriffo della Contea di Maricopa, in Arizona, non è stato possibile precisare l'esatta causa dei due decessi. La carcassa di un terzo cane era stata trovata carbonizzata.
    LA PERQUISIZIONE - I resti erano stati portati in luce lo scorso 24 agosto, quando gli uomini dello sceriffo perlustrarono l'abitazione di Dmx proprio per cercare di accertare voci di possibili maltrattamenti su animali. Le autorità che hanno effettuato la perquisizione hanno anche preso in consegna 12 pitbull giudicati in cattive condizioni, numerosi armi e della marijuana. Si sperava che gli esami autoptici, affidati ad un centro specializzato della Georgia, potessero rivelare qualcosa di più su quanto accaduto ai cani, ma le analisi hanno solo confermato la presenza di ferite e non se queste abbiano portato alla morte dei cani. Nessun addebito è stato posto al momento a carico del rapper o di qualcuno del suo entourage, ma Arpaio ha spiegato all'agenzia Associated Press che la situazioone potrebbe presto cambiare. «Qualcuno dovrà pagare per tutto questo - ha detto lo scheriffo - Abbiamo dodici cani che hanno subito abusi e tre cani sepolti in giardino. Bisognerà che qualcuno ne risponda».
    LA DIFESA - Uno degli avvocati di Dmx, il cui vero nome è Earl Simmons, ha spiegato che il 36enne rapper non si trovava in casa durante la perquisizione e che non c'è stato neppure per gli ultimi tre mesi, anche se aveva provveduto a pagare veterinari e "badanti" incaricati di prendersi cura degli animali in sua assenza. Per questo il legale si chiede come sia possibile che le accuse siano state rivolte ad una persona che non era presente quando invece si ha la consepevolezza che altre lo erano.
    IL PRECEDENTE - Il caso di Dmx segue a poca distanza quello di Michael Vick, quarterback degli Atlanta Falcons, che è stato rinviato a giudizio con l'accusa di avere un ruolo in un giro di dogfighting che, secondo le accuse, avrebbe utilizzato una delle sue abitazioni come base operativa.
     
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122 replies since 14/9/2007, 12:50   3802 views
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